mercoledì 28 novembre 2018
Birra Antoniana XMAS alle Castagne limited edition
Il Birrificio Antoniano ha messo a punto una nuova birra in edizione limitata che si chiama "Birra Antoniana XMAS alle Castagne". Questa nuova birra, fatta apposta per le festività natalizie è già pronta e disponibile per essere gustata e soddisfare i palati più curiosi ed esigenti. Se per voi una birra non è solo una birra, avete trovato il prodotto che fa per voi! Gustosa, fresca e dal sapore unico e inimitabile, la Birra Antoniana XMAS alle Castagne è sicuramente la sorpresa più ghiotta di questo periodo dell'anno. Si tratta di una birra ad alta fermentazione, non filtrata né pastorizzata in cui si percepisce con tutta evidenza il sapore delle castagne nonché il loro profumo. Una birra dal bel colore rosso intenso e dal corpo avvolgente, perfetto per abbracciare il clima delle feste e dare conforto durante le fredde serate invernali. Il profumo intenso dei frutti autunnali anticipa un sapore prevalentemente dolce, ma mai stucchevole, grazie al lavoro del luppolo Saaz che ne equilibra il finale.
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Sugo alle melanzane
Ingredienti per 4 persone:
- 2 melanzane
- 1 peperone
- 400 g di polpa di pomodoro
- 20 g di capperi sotto sale
- 100 g di olive nere
- 3 acciughe
- 1 spicchio d'aglio
- 1 pezzetto di peperoncino
- zucchero
- qualche foglia di basilico
- 4 o 5 cucchiai di olio EVO
- sale
Mondate le melanzane, lavatele, asciugatele quindi tagliatele a tocchetti. Mondate anche il peperone, lavatelo, tagliatelo a falde e quindi a listarelle. In un tegame fate scaldare l'olio con l'aglio e un pezzetto di peperoncino. Quando avranno preso colore eliminateli dal condimento. Versate nell'olio aromatizzato la polpa di pomodoro, le melanzane e il peperone precedentemente preparati. Cuocete per almeno 20 minuti su fuoco moderato. Unite i capperi, che avrete sciacquato per privarli del sale, le foglioline di basilico sminuzzate, le acciughe spezzettate, le olive e una presa di zucchero. Cuocete per altri 10 minuti, sempre su fuoco moderato e mescolando spesso. Regolate il sale.
Vi consigliamo di gustare questo delizioso sugo con spaghetti o reginette.
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Sugo alla Villa Sassi
Ingredienti per 4 persone:
- 200 g di filoni (schienali)
- 2 cucchiai di olio
- 50 g di burro
- 6 foglie di salvia
- Grana grattugiato
- mezzo bicchiere di panna
- 1 dado
- poca farina
- 4 cucchiai di Grana grattugiato
- sale
- pepe
Per preparare il sugo alla Villa Sassi mettete i filoni per qualche minuto in acqua bollente, in modo da poterli più facilmente privare della pellicola che li ricopre. Poi lavateli e tagliateli a pezzetti. In un tegamino fate rosolare 30 g di burro con l'olio e le foglie di salvia; dopodiché unite i filoni e fateli insaporire per qualche minuto. Spolverizzateli con un cucchiaino di farina passata attraverso un colino per renderla più polverosa, sbriciolatevi sopra il dado e bagnate con mezzo bicchiere di acqua. Cuocete per 10 minuti, dopodiché aggiungete la panna, regolate il sale, pepate e lasciate legare il sugo per qualche minuto. Nel frattempo avrete lessato la pasta al dente: scolatela, conditela con il burro rimasto, con il Grana e con il sugo preparato. Mescolate e servite subito.
Consigliamo di gustare questo ottimo sugo con le tagliatelle, le pappardelle o i tagliolini.
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martedì 27 novembre 2018
La giusta cottura degli alimenti
La cottura è indispensabile e se è fatta nel modo giusto modifica positivamente le proprietà organolettiche, la digeribilità e le qualità igieniche degli alimenti. Numerosi studi hanno dimostrato che sapere come cucinare in modo corretto riduce il rischio di malattie degenerative aiutando a fare scelte alimentari più salutari. Cucinando in modo corretto riusciamo a preservare le proprietà degli alimenti, minimizzando le perdite. Inoltre bisogna ricordare anche che alcuni alimenti attivano determinate proprietà grazie alla cottura: ad esempio i pomodori che contengono licopene, una sostanza antiossidante importante per la prevenzione di alcuni tipi di cancro e delle malattie cardiovascolari. Questa sostanza diventa molto più biodisponibile con la cottura, la quale esalta le sue proprietà antiossidanti.
COTTURA DELLE VERDURE
Le verdure durante la cottura in acqua possono perdere una grande parte di minerali e di vitamine idrosolubili (ad esempio la vitamina C e vitamine del gruppo B). Queste perdite di minerali e di vitamine sono dovute alla loro elevata solubilità nell'acqua che è bene comunque riutilizzare. In linea di massima, il miglior metodo di cottura per cercare di preservare la maggior parte dei nutrienti è quello al vapore, che evita il contatto dell'alimento con l'acqua. L'olio da preferire è in assoluto quello di oliva, seguito dall'olio di arachidi. Questi due tipi di olio contengono un'alta concentrazione di acidi grassi monoinsaturi che resistono di più alle alte temperature. Invece gli oli di mais, di soia, di colza, e di girasole contengono acidi grassi polinsaturi, hanno un punto di fumo più basso e quando vengono cotti producono sostanze cancerogene come gli acidi grassi trans. Il modo ideale per cuocere gli alimenti è a fuoco lento, con tempi non prolungati, così la distruzione di vitamine risulta minima. Un consiglio che si può dare è di aggiungere all'acqua di cottura un po' di sale, il quale ha la capacità di espellere l'ossigeno dall'alimento più velocemente, minimizzando il deterioramento delle vitamine.
COTTURA DEI LEGUMI
I legumi devono essere sottoposti ad ammollo per almeno 8 ore prima di essere bolliti. Nei legumi ci sono alcune sostanze che si chiamano antinutrienti, come ad esempio le lectine, i quali vengono distrutti definitivamente con la cottura. Un consiglio per chi non riesce a digerirli bene: metteteli in ammollo per 12 ore con l'alga di kombu, poi bolliteli insieme. Questa alga rende i legumi più digeribili. Al suo posto può essere utilizzato anche il cardamomo, noto per le sue proprietà digestive e antigas. Vi sconsiglio l'uso del bicarbonato poiché riduce e altera le qualità nutrizionali.
CIBI FRITTI E COTTURA DELLE PATATE
Cibi fritti o processati ad alte temperature producono una sostanza chiamata acrilammide. Si tratta di una sostanza tossica che si forma durante la cottura o il processo ad alte temperature. l'EFSA (European Food Safety Authority, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e l'AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno confermato che l'acrilammide aumenta il rischio tumorale dell'endometrio, dell'ovaio e dei reni. Oltre al rischio tumorale, questa sostanza può avere effetti tossici sul sistema nervoso e sull'apparato riproduttivo. L'acrilammide viene prodotto a temperature oltre i 120 °C soprattutto durante le fritture o le cotture alla griglia, e questo succede a causa di una reazione chimica che avviene tra l'amminoacido asparagina e i monosaccaridi. Tra gli alimenti più esposti ci sono le patatine fritte, il caffè e tutti i farinacei come i biscotti, il pane dei toast, i cereali da prima colazione. Ci sono due fattori da tenere sempre in considerazione: il colore finale degli alimenti e il tempo di cottura. Più è scuro il colore (ad esempio il marrone scuro finale tipico delle patatine fritte, e non solo) più è alta la concentrazione di acrilammide; la stessa cosa vale per il tempo di cottura: più è lungo più viene prodotta questa sostanza.
Cosa possiamo fare per ridurre la produzione di acrilammide durante la cottura delle patate? In questo caso, la chiave è la loro conservazione. Le patate devono essere conservate al buio e mai nel frigorifero, poiché le temperature basse aumentano la concentrazione degli zuccheri che poi reagiranno con l'asparagina, un amminoacido importante nella formazione di acrilammide. Le patatine fritte devono essere consumate con molta moderazione seguendo questi semplici passaggi: prima di cuocere le patate bisogna metterle in ammollo per mezz'ora, aggiungendo anche del sale. Il sale contribuisce alla disidratazione delle patate, l'acqua favorisce la perdita degli zuccheri semplici lasciando però invariati la concentrazione dell'amido e il loro contenuto nutritivo.
COTTURA DELLE VERDURE
Le verdure durante la cottura in acqua possono perdere una grande parte di minerali e di vitamine idrosolubili (ad esempio la vitamina C e vitamine del gruppo B). Queste perdite di minerali e di vitamine sono dovute alla loro elevata solubilità nell'acqua che è bene comunque riutilizzare. In linea di massima, il miglior metodo di cottura per cercare di preservare la maggior parte dei nutrienti è quello al vapore, che evita il contatto dell'alimento con l'acqua. L'olio da preferire è in assoluto quello di oliva, seguito dall'olio di arachidi. Questi due tipi di olio contengono un'alta concentrazione di acidi grassi monoinsaturi che resistono di più alle alte temperature. Invece gli oli di mais, di soia, di colza, e di girasole contengono acidi grassi polinsaturi, hanno un punto di fumo più basso e quando vengono cotti producono sostanze cancerogene come gli acidi grassi trans. Il modo ideale per cuocere gli alimenti è a fuoco lento, con tempi non prolungati, così la distruzione di vitamine risulta minima. Un consiglio che si può dare è di aggiungere all'acqua di cottura un po' di sale, il quale ha la capacità di espellere l'ossigeno dall'alimento più velocemente, minimizzando il deterioramento delle vitamine.
COTTURA DEI LEGUMI
I legumi devono essere sottoposti ad ammollo per almeno 8 ore prima di essere bolliti. Nei legumi ci sono alcune sostanze che si chiamano antinutrienti, come ad esempio le lectine, i quali vengono distrutti definitivamente con la cottura. Un consiglio per chi non riesce a digerirli bene: metteteli in ammollo per 12 ore con l'alga di kombu, poi bolliteli insieme. Questa alga rende i legumi più digeribili. Al suo posto può essere utilizzato anche il cardamomo, noto per le sue proprietà digestive e antigas. Vi sconsiglio l'uso del bicarbonato poiché riduce e altera le qualità nutrizionali.
CIBI FRITTI E COTTURA DELLE PATATE
Cibi fritti o processati ad alte temperature producono una sostanza chiamata acrilammide. Si tratta di una sostanza tossica che si forma durante la cottura o il processo ad alte temperature. l'EFSA (European Food Safety Authority, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e l'AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno confermato che l'acrilammide aumenta il rischio tumorale dell'endometrio, dell'ovaio e dei reni. Oltre al rischio tumorale, questa sostanza può avere effetti tossici sul sistema nervoso e sull'apparato riproduttivo. L'acrilammide viene prodotto a temperature oltre i 120 °C soprattutto durante le fritture o le cotture alla griglia, e questo succede a causa di una reazione chimica che avviene tra l'amminoacido asparagina e i monosaccaridi. Tra gli alimenti più esposti ci sono le patatine fritte, il caffè e tutti i farinacei come i biscotti, il pane dei toast, i cereali da prima colazione. Ci sono due fattori da tenere sempre in considerazione: il colore finale degli alimenti e il tempo di cottura. Più è scuro il colore (ad esempio il marrone scuro finale tipico delle patatine fritte, e non solo) più è alta la concentrazione di acrilammide; la stessa cosa vale per il tempo di cottura: più è lungo più viene prodotta questa sostanza.
Cosa possiamo fare per ridurre la produzione di acrilammide durante la cottura delle patate? In questo caso, la chiave è la loro conservazione. Le patate devono essere conservate al buio e mai nel frigorifero, poiché le temperature basse aumentano la concentrazione degli zuccheri che poi reagiranno con l'asparagina, un amminoacido importante nella formazione di acrilammide. Le patatine fritte devono essere consumate con molta moderazione seguendo questi semplici passaggi: prima di cuocere le patate bisogna metterle in ammollo per mezz'ora, aggiungendo anche del sale. Il sale contribuisce alla disidratazione delle patate, l'acqua favorisce la perdita degli zuccheri semplici lasciando però invariati la concentrazione dell'amido e il loro contenuto nutritivo.
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